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10 gennaio 2022
La Corona di Ferro (A. Blasetti, 1941)
La corona di ferro di Alessandro Blasetti, con Luisa Ferida,
Massimo Girotti, Gino Cervi, Italia, 1941
Blasetti «non era un regista: incarnava la regia cinematografi ca»,
ricorda Ceronetti. La corona di ferro Blasetti lo realizza nel ’41, lo
stesso anno di un altro dei suoi fi lm più famosi: La cena delle beffe
che, tratto dal trucido dramma di Sem Benelli, divenne famoso per
una scena di fulmineo nudo integrale (di Clara Calamai) che Ceronetti, ancora mezzo secolo dopo, evocava come di un «biancore
accecante». Nei Settanta semiologici, il fi lm fu invece interpretato
come opera di distruzione della fi gura del maschio italiano Nazzari,
visto nella sua latente omosessualità. Più complesso è il caso della
Corona di ferro: è un grande affresco storico-fantastico? una favola
ariana, nibelungica? Questo racconto della rovina di un tiranno
è leggibile in più chiavi. Quella psicanalitica di rapporto con il
Duce di Blasetti, fascista della prima ora deluso; quella mitica e
mistica, legata alla corona di ferro, simbolo di pace (e, proprio per
queste ragioni, a un’edizione di guerra della Mostra di Venezia,
Goebbels disse che, se Blasetti fosse stato tedesco, lo si sarebbe
messo al muro). E ancora, quella erotica, tipica dei fi lm di Blasetti
di quegli anni. E quella avventurosa (amori, duelli, pacifi cazioni)
matrice di interi fi loni «in costume». Ma forse il fascino del fi lm
risiede proprio in un fondo irriducibile di mistero.
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