Cerca nel blog
6 gennaio 2022
Come vinsi la guerra (The General) di e con Buster Keaton, Usa, 1926
Film tra i più visti di Keaton, The General è il racconto burlesque
ma di respiro griffi thiano della guerra di Secessione. Autentico
(si riferisce a un episodio storico), realista (i paesaggi non sono
mai di studio), sudista, dà forma a tutto un immaginario, a una
personale Frontiera, summa di spazi fi sici sconfi nati e, ancor più,
di «spazi ancestrali». Keaton ha due grandi passioni, la sua ragazza
e la sua locomotiva, «General», un habitat totale, come lo era la
nave nel Navigatore. Ed essa è il mezzo per riconquistare la prima,
delusa perché non si è arruolato nell’esercito confederale. Cineasta
del fl usso, Keaton si abbandona al ritmo del mondo. Ne è l’eroe
capovolto, impassibile a ogni catastrofe. I ponti saltano soltanto
dopo il suo passaggio, i colpi di mortaio sono neutralizzati da
improvvise curve dei binari. Ed è da sotto il tavolo, occhio dentro
un buco nella tovaglia, occhio metafi sico, che scopre le mete degli
alti comandi nordisti. Spesso il tempo è come sospeso per interna
intensità di immagini. La celebre scena di tristezza abissale in cui
lui se ne sta seduto sulla biella del «General» e ne è come cullato,
non è en ralenti ma lo sembra per la forza del silenzio che sentiamo:
lo «stato del piano» corrisponde, per segreta assonanza, allo «stato
del corpo». Quella di Keaton è la geografi a cinematografi ca di un
saper vivere burlesco, di banale e sublime stoicismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento