31 ottobre 2020

I bambini ci guardano - 1944 - Regia Vittorio De Sica

I bambini ci guardano di Vittorio De Sica, con Isa Pola, Emilio Cigoli, Italia, 1943 Primo vero fi lm di De Sica-Zavattini, I bambini ci guardano è un’opera del tutto anomala rispetto al contesto e al cinema in cui fu realizzata. Racconta il mondo dell’infanzia, quello di un bambino che vive la tragedia familiare dell’adulterio della madre e del suicidio del padre. Siamo appena tre anni prima di Sciuscià, la sensibilità è la stessa: «guardare i bambini che ci guardano», adottando, cioè, la prospettiva più radicale e diversa. Ma è come se da un fi lm all’altro la realtà si fosse rovesciata, al pari della visione dei due autori. Sia￾mo in un altro mondo e in un altro cinema. La scena di I bambini ci guardano è una famiglia di piccola-borghesia di anni fascisti, che non è sfondo ma segno di una condizione. È dentro questo «teatro di sguardi e di sentimenti» che si consuma un itinerario in sé crudele e si compie la malinconica, pudica iniziazione alla vita del piccolo protagonista. Un itinerario che è esperienza del dolore, conoscenza della solitudine. La moralità del fi lm è nel suo sguardo, anzi in un duplice sguardo. Quello del bambino sugli altri, sugli adulti. Quello di De Sica su un mondo il cui ritratto è reso più acuto dall’attenzione dell’autore per le ferite dell’infanzia. Quella che De Sica-Zavattini esprimono, è una visione, già autocritica, di invivibilità di una condizione e nello stesso tempo, ancora, di impossibilità culturale a sfuggirvi.

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