15 giugno 2011

Fauna Protetta - L'astore

Astore (Accipiter Gentilis)

Caratteri distintivi

Rapace diurno di medie dimensioni con una lunghezza che va dai 46 ai 63 cm ed un'apertura alare che arriva fino ai 130 cm. Il piumaggio è grigio bruno nella parte superiore, bianco con una fitta barratura bruno-scura in quella inferiore La testa è nera con un'evidente sopraccìglio bianco. La femmina ha dimensioni decisamente maggiori rispetto al maschio ed il sottocoda
bianco risulta più evidente. I giovani presentano parti superiori brune marginate di chiaro e parti inferiori fulvo-giallastre con forti macchie scure a forma di goccia. Le ali sono relativamente corte, ampie e arrotondate nelle punte, la coda è lunga e stretta.

Distribuzione
Le scarse informazioni sulla densità e distribuzione della specie in Italia non permettono di stimare il reale numero di coppie riproduttive. La specie è uniformemente distribuita nelle pre-Alpi e nelle Alpi, arrivando fino alle zone del carso Triestino, nella parte Appenninica
risulta poco presente. È assente in Padania, in Sicilia ed alle basse quote.
In Molise l'astore è stazionario e si riproduce in ambienti boscosi tra i 400 ed i 1.800 metri circa. Negli anni ottanta erano stimate circa 10 coppie.

Habitat
Frequenta zone boscose di latifoglie, conifere o miste e boschi d'alto fusto alternati a spazi aperti.
Predilige soprattutto le zone montane fino al limite della vegetazione arborea.

Abitudini
Essenzialmente sedentario, talvolta erratico nei mesi invernali. Tendenzialmente schivo, rimane posato per molto tempo su alberi di grosse dimensioni, in posizione favorevole per l'avvistamento delle prede. Caccia sia all'agguato che in volo esplorativo. Possiede un volo agile, veloce e radente anche in spazi ristretti, intercala planate a rapidi battiti d'ala. I maschi spno particolarmente vociferi soprattutto durante il periodo riproduttivo, emettono richiami brevi, penetranti e lamentosi.

Alimentazione
Si nutre soprattutto di uccelli e mammiferi al massimo delle dimensioni di un fagiano o di una lepre, raramente di rettili ed insetti, occasionalmente di carogne.

Riproduzione
Costruisce il nido su alberi d'alto fusto a foglie decidue o sempreverdi. Depone 3-4 uova tra la fine di marzo e i primi di maggio. L'incubazione viene curata soprattutto dalla femmina e dura dai 35 ai 38 giorni. I giovani s'involano tra fine giugno ed i primi d'agosto.

Fattori di minaccia e protezione
La specie non viene considerata minacciata a livello europeo. Il maggior problema è rappresenta-
to dai tagli forestali che incidono negativamente anche sulla riproduzione. Pertanto, la conservazione della specie in Italia è essenzialmente legata alla politica di gestione forestale.
Specie vulnerabile, non cacciabile e particolarmente protetta dalla legge nazionale 157/92 e dalla
Convenzione di Berna allegato II.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

molto interessante

Anonimo ha detto...

Hai proprio ragione Mr. Anonimo

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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