13 giugno 2011

I Bulgari nel Sannio Molisano


Il primo gastaldato di Boiano e del territorio di Campobasso è nientemeno che di nazione bulgara. Correva l'anno 667 e sui Bulgari regnava Asparuk, fratello di Alzecone. In Bulgaria c'era stato un forte incremento demografico tanto da dare origine ad un esodo di gente armata con donne e bambini in cerca di miglior condizioni di vita. Ma fu il re Grimoaldo a chiamare i Bulgari
d'Alzecone o vennero spontaneamente in cerca d'ospitalità? I rapporti tra i Longobardi e i Bulgari esistevano già da quando i primi si scontrarono con i Bulgari sulla riva destra dell'Elba presso i monti di Boemia. I Bulgari fecero strage di Longobardi uccidendone anche il loro re Agilmondo. Grimoaldo si trovava a Pavia quando incontrò Alzecone, un guerriero slavo e duce di una schiera numerosa di bulgari, il quale chiedeva di abitare nell'Italia con il suo popolo, offrendo in cambio i servigi militari. Era gente da qualche tempo abituata alle migrazioni, che si muoveva con file di carri pesanti a quattro ruote su cui salivano donne, fanciulli, vecchi e malati, mentre tutti gli altri erano obbligati a marciare a piedi. Gli uomini armati si disponevano su due file tenendo al centro bagagli, carri e bestiame. Seguivano pertanto vie larghe e trafficate, dove un principe ben gguerrito, con estrema facilità, li avrebbe potuto sorprendere e disperdere. Durante il viaggio si fermavano di tanto in tanto a bivaccare, cacciando nelle selve, pescando nei fiumi e razziando nelle contrade. Erano quindi i Bulgari d'Alzecone ancora pagani che Grimoaldo un po' imbarazzato decise di affidarli al figlio Romualdo VI, incaricato di trovare loro una sistemazione. Dalle Historiae di Erodoto veniamo a conoscenza di come i Bulgari adoravano la scure di ferro e il cavallo ai quali feticci immolavano vittime umane in cerimonie anche crudeli, come nei funerali del Gran Khani.
Usavano largamente del latte di giumenta naturale e fermentato. Romualdo distribuì l'orda bulgara su varie località come Boiano, Sepino, Isernia, ed altre località che probabilmente circoscrivevano l'agro di Campobasso. Inoltre venne conferita ad Alzecone la giurisdizione signorile su quei territori, come feudo vassallo del ducato beneventano, ponendo come condizione assoluta il fatto che da allora in avanti Alzecone mutasse il proprio titolo di duca in quello di gastaldo ben più modesto. I nuovi arrivati parlavano la lingua bulgara e non senza difficoltà appresero il latino decadente che promiscuamente usarono per circa due secoli. Un fenomeno identico che si verifica ancora oggi in quei paesi del Molise di origine schiavona, albanese e slava dove si parlano due lingue e un dialetto. In questo contesto il filologo può essere di aiuto allo storico, stabilendo quali vocaboli e locuzioni della parlata bulgara vennero trasfuse in quel linguaggio vernacolo che oggi definiamo molisano, variabile anch'esso non solo da paese a paese ma anche entro le contrade di Campobasso come già aveva rilevato Francesco D'Ovidio.

Nessun commento: