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15 settembre 2025

Rapina a Mano Armata - Film diretto di Stanley Kubrick, 1956

 "Rapina a mano armata" è il titolo italiano del film The Killing, un classico del cinema noir diretto dal giovane Stanley Kubrick nel 1956. Si tratta del terzo lungometraggio del regista, all'epoca solo 28enne, e rappresenta un'opera fondamentale per comprendere l'evoluzione del suo stile innovativo. Prodotto da James B. Harris con un budget modesto di circa 320.000 dollari, il film è stato girato in bianco e nero e dura circa 84 minuti.

TramaIl film narra la storia di Johnny Clay (interpretato da Sterling Hayden), un ex detenuto che, appena uscito di prigione, pianifica una rapina audace e meticolosa all'ippodromo di Bay Meadows durante una giornata di corse particolarmente affollata. Johnny assembla un team eterogeneo di complici: un poliziotto indebitato (Ted de Corsia), un barista con una moglie malata (Jay C. Flippen), un allibratore alcolizzato (Elisha Cook Jr.), il suo socio (Marie Windsor) e un lottatore professionista (Timothy Carey). La sceneggiatura, scritta da Kubrick in collaborazione con lo scrittore noir Jim Thompson e basata sul romanzo Clean Break di Lionel White, si distingue per la sua struttura non lineare: la narrazione è frammentata in flashback multipli, ognuno dal punto di vista di un personaggio diverso, anticipando tecniche narrative che diventeranno iconiche in film come quelli di Quentin Tarantino. La rapina sembra riuscire alla perfezione, ma il destino, il tradimento e il caso (simboleggiati da un piccolo cagnolino e una valigia che si rompe) mandano tutto all'aria in un finale ironico e beffardo.Cast
  • Sterling Hayden nel ruolo di Johnny Clay: l'attore, noto per il suo volto granitico e il carisma da duro, è il pilastro del film, capace di trasmettere tensione con uno sguardo.
  • Coleen Gray come Sherry, la femme fatale manipolatrice.
  • Elisha Cook Jr. nel ruolo del cassiere George, un personaggio tragico e vulnerabile.
  • Altri interpreti includono Vince Edwards, Jay C. Flippen, Timothy Carey e Marie Windsor, che incarnano alla perfezione i tipi archetipici del noir: avidi, deboli e irrazionali.
Kubrick dirige gli attori come "pedine" in un meccanismo preciso, enfatizzando espressioni facciali e gesti per rivelare i pensieri interiori, senza dialoghi superflui.

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