8 febbraio 2021

I soliti ignoti 1958 - con Totò, Vittorio Gassman. Diretto da Mario Monicelli Film completo

Cosimo e il vecchio "Capannelle", due ladruncoli di Roma, tentano di rubare un'autovettura ma vengono sorpresi dalla polizia: il primo viene arrestato mentre l'anziano riesce a fuggire. Detenuto nel carcere di Regina Coeli, Cosimo apprende da un altro detenuto il piano per un colpo di facile realizzazione presso il Monte di Pietà; incarica così Capannelle di trovare una pecora, termine gergale malavitoso per indicare qualcuno che dietro compenso sconti la pena al posto di un altro.
Capannelle si rivolge a degli amici dell'ambiente — il prestante Mario, il siciliano Michele detto "Ferribotte" e il fotografo Tiberio —, ma visto il rifiuto deve ripiegare tra gli incensurati optando per Peppe "er Pantera", un pugile suonato che va puntualmente al tappeto. Il commissario tuttavia non si lascia ingannare e lo fa condannare con Cosimo. Durante la detenzione Cosimo accenna a Peppe del piano, sicché costui fa credere all'altro di aver subìto una lunga condanna affinché gli confidi i dettagli; egli in realtà sta per essere scarcerato il giorno stesso, avvalendosi della condizionale. Dovendo restituire agli amici il denaro sottoscritto per l'incarcerazione, decide di assoldarli per il colpo. Il piano consiste nel raggiungere la stanza del Banco dei Pegni dove si trova la "comare", ovvero la cassaforte, dopo essersi introdotti nell'appartamento contiguo, ritenuto disabitato, e abbattuta la parete comunicante. Per mezzo di un filmato, fatto con una macchina da presa rubata da Tiberio al mercato di Porta Portese e sottoposto in visione a Dante Cruciani, un noto scassinatore a riposo che svolge oramai il ruolo di "consulente", la banda viene da questi istruita sulle modalità per realizzare il colpo. Le cose tuttavia si complicano: nell'appartamento sono nel frattempo andate ad abitare due donne anziane, che hanno a servizio una ragazza di nome Nicoletta. Peppe s'incarica quindi di sedurre la giovane per ottenere informazioni. Nel frattempo Cosimo, uscito dal carcere grazie a un'amnistia, raggiunge la banda per vendicarsi, ma viene tramortito da Peppe con un pugno. Egli gli offre di partecipare al furto, ma Cosimo rifiuta per orgoglio e tenta di rapinare da solo il Monte di Pietà. Troverà l'impiegato allo sportello, tutt'altro che intimorito della pistola, e una volta sottrattagli dalle mani, tratta l'arma come un qualunque bene da impegnare per una modesta somma. Successivamente, Cosimo si ridurrà a un tentativo di scippo ai danni di una signora, ma nella fuga muore travolto da un tram. Una sera arriva per la banda il momento buono per il colpo, approfittando dell'assenza delle proprietarie. Mario però rinuncia e in cambio promette di vegliare su Carmelina, sorella di "Ferribotte", con la quale è nata una sincera relazione. Dopo aver superato numerose difficoltà, che tra l'altro il povero Tiberio è costretto ad affrontare con un braccio ingessato, frutto dell'incontro con il venditore al quale aveva rubato la macchina da presa, i quattro "soci" rimanenti arrivano finalmente a introdursi nell'appartamento. Qui riescono a demolire quella che pensano sia la parete designata nel piano, ma con loro meraviglia si ritrovano nella cucina della casa: infatti le proprietarie avevano di recente cambiato la disposizione dell'arredamento, spostando la camera da pranzo che confinava con il Monte di Pietà. Vista l'ora ormai tarda la banda è costretta a rinunciare, non senza, però, approfittare della pasta e ceci trovata in cucina. Una perdita provocata dai ladruncoli a un tubo del gas, tuttavia, causa un'esplosione, per cui devono battere precipitosamente in ritirata ancora più laceri e disastrati di prima. Alle prime luci dell'alba la banda mestamente si scioglie. Tiberio prende il tram e va a riprendersi suo figlio, lasciato in custodia alla moglie detenuta a Regina Coeli per contrabbando. "Ferribotte" rincasa, e Capannelle, rimasto solo con Peppe, attrae, con una sveglia rubata nell'appartamento che si mette a suonare, l'attenzione di due carabinieri in bicicletta. I due, per sfuggire al controllo, sono costretti a mescolarsi con degli aspiranti manovali che si affollano davanti al cancello di un cantiere; sicché Peppe viene assunto suo malgrado, mentre Capannelle, buttato fuori in malo modo, avverte inutilmente e sarcasticamente l'amico che lì lo faranno lavorare sul serio. Il giorno dopo, un trafiletto di cronaca su un quotidiano riferisce delle gesta dei "soliti ignoti", il cui misero bottino rimane il piatto di pasta e ceci.

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