27 gennaio 2014

Lo scattone

Un piatto molisano,  a metà tra aperitivo e consommè dalle origini sconosciute ed antichissime  è ampiamente diffuso soprattutto nelle zone rurali: viene denominato  con il termine presumibilmente dialettale di scattone.
Si tratta di una pietanza poverissima, a base di pasta fresca, acqua di cottura e vino rosso – un’aggiunta di peperoncino non guasta. In origine i contadini molisani, di ritorno dai campi, ingannavano l’attesa del pranzo con questo piatto. A detta di molte persone anziane lo Scattone “Apr’ lu stommc’”, tradotto: “ è un ottimo aperitivo”, e avrebbe anche dei poteri afrodisiaci!
Torella del Sannio (CB) e Bagnoli del Trigno (IS)  si contendono la paternità del piatto, ma i torellesi hanno addirittura una “Sagra dello Scattone” – cade ogni  16 agosto –, per mantenere salde le radici.
La ricetta dello Scattone è semplicissima. 
Mentre la pasta –rigorosamente fresca- bolle in pentola, si versano un paio di mestoli di acqua di cottura ed un po’ di pasta in una terrina, si aggiunge vino rosso – magari la nota  molisana Tintilia – ed una spolverata di pepe o di peperoncino piccante. 
Il piatto va servito caldo: la tradizione popolare gli attribuisce un potere curativo contro i raffreddamenti stagionali.


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