Cerca nel blog
13 marzo 2013
L'Italia vista dal cielo - Abruzzo e Molise
L'Italia vista dal cielo è il titolo di una serie di 14 documentari
realizzati da Folco Quilici dal 1966 al 1978. Tali filmati, richiesti,
sponsorizzati e finanziati dalla Esso italiana, avevano l'obbiettivo di
ritrarre le bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche di
ogni regione dell'Italia con riprese aeree effettuate tramite
elicottero. Qui riportata è la puntata relativa ad Abruzzo e Molise.
Il Germoplasma olivicolo del Molise
IL GERMOPLASMA DELL'OLIVO NEL MOLISE
La naturale ricchezza di germoplasma olivicolo in Italia é dovuta all'ambiente particolarmente favorevole, oltre che a fattori storici. Per germoplasma olivicolo si intende l’insieme di cultivar ed ecotipi presenti nel patrimonio della specie di un dato territorio.
E' la pluralità delle tradizioni, della cultura materiale, dei contatti commerciali con decine di popoli diversi, importatori di nuove tecniche di coltivazione e di piante e prodotti sconosciuti,che ha determinato la molteplicità varietale. La diversità geo-climatica della penisola ha favorito la moltiplicazione e la differenziazione, luogo per luogo, del germoplasma olivicolo. Nel Molise esistono quattro macroaree climatiche abbastanza diverse tra loro, con una oscillazione media dai -3° ai + 20°, ma che vedono tutte la presenza dell'olivo. Accanto a zone particolarmente vocate, come gli hinterland di Larino e Venafro, non é difficile vedere piantagioni di olivo che scendono fino al mare, o, viceversa, si arrampicano sulle dorsali delle montagne dell'alto Molise. Licinio, il mitico personaggio che avrebbe, per primo, importato l'olivo dalla Magna Grecia, ha cercato proprio una pianta" capace di sostenere il freddo delle paterne montagne"( I ). Vincenzo Cuoco, nell'immaginario dialogo fra Platone e Cleobulo, evoca la credenza popolare che attribuisce a questo personaggio mitico la prima coltivazione dell'olivo. Ed infatti a Venafro esiste una varietà, che, a ricordo dell'eroe eponimo, é chiamata proprio "Liciniana", detta anche "Aurina". "Quale gloria - prosegue il dialogo - può mai eguagliare quella di Licinio?" Cleobulo rivolto ai viandanti dice: "Quando sarete al sesto miglio di là da Venafro...vedrete una colonna sulla quale leggerete queste parole:"Questo monumento i buoni cittadini di Venafro hanno innalzato al loro concittadino Quinto Licinio, il quale per primo ha introdotto nelle terre venafrane l'utile ulivo".
La naturale ricchezza di germoplasma olivicolo in Italia é dovuta all'ambiente particolarmente favorevole, oltre che a fattori storici. Per germoplasma olivicolo si intende l’insieme di cultivar ed ecotipi presenti nel patrimonio della specie di un dato territorio.
E' la pluralità delle tradizioni, della cultura materiale, dei contatti commerciali con decine di popoli diversi, importatori di nuove tecniche di coltivazione e di piante e prodotti sconosciuti,che ha determinato la molteplicità varietale. La diversità geo-climatica della penisola ha favorito la moltiplicazione e la differenziazione, luogo per luogo, del germoplasma olivicolo. Nel Molise esistono quattro macroaree climatiche abbastanza diverse tra loro, con una oscillazione media dai -3° ai + 20°, ma che vedono tutte la presenza dell'olivo. Accanto a zone particolarmente vocate, come gli hinterland di Larino e Venafro, non é difficile vedere piantagioni di olivo che scendono fino al mare, o, viceversa, si arrampicano sulle dorsali delle montagne dell'alto Molise. Licinio, il mitico personaggio che avrebbe, per primo, importato l'olivo dalla Magna Grecia, ha cercato proprio una pianta" capace di sostenere il freddo delle paterne montagne"( I ). Vincenzo Cuoco, nell'immaginario dialogo fra Platone e Cleobulo, evoca la credenza popolare che attribuisce a questo personaggio mitico la prima coltivazione dell'olivo. Ed infatti a Venafro esiste una varietà, che, a ricordo dell'eroe eponimo, é chiamata proprio "Liciniana", detta anche "Aurina". "Quale gloria - prosegue il dialogo - può mai eguagliare quella di Licinio?" Cleobulo rivolto ai viandanti dice: "Quando sarete al sesto miglio di là da Venafro...vedrete una colonna sulla quale leggerete queste parole:"Questo monumento i buoni cittadini di Venafro hanno innalzato al loro concittadino Quinto Licinio, il quale per primo ha introdotto nelle terre venafrane l'utile ulivo".
Etichette:
Aurina di Venafro,
Germoplasma olivicolo,
Molise,
Sperone di Gallo
12 marzo 2013
Erbe spontanee pregiate - la Silene Vulgaris
La Silene Vulgaris è una pianta erbacea molto diffusa nei nostri territori. Io posseggo alcuni terreni praticamente infestati da questa pianta meravigliosa che conosciuto solo pochi anni fa che è fra le erbe più ricercate ed usate in cucina.
Si tratta di una pianta perenne, dall’aspetto erbaceo, ascendente, molto variabile. Generalmente glabra, di colore glauco, ha fusti eretti e ramificati, raggiunge i 70 cm di altezza; ha un robusto apparato radicale rizomatoso e base lignificata. Le foglie sono lineari-lanceolate, le inferiori quasi sessili, le superiori prive di picciolo, opposte ai nodi, verde-glauco, carnosette. I fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze pendule su peduncoli flessuosi, hanno petali profondamente lobati. Il calice giallastro ha evidenti nervature violacee longitudinali è rigonfio e simile a un palloncino, permane dopo l'appassimento dei petali formando un involucro parziale o completo attorno alla capsula. I frutti sono capsule sferiche o ovoidali deiscenti in alto, contengono molti semi.
Si tratta di una pianta perenne, dall’aspetto erbaceo, ascendente, molto variabile. Generalmente glabra, di colore glauco, ha fusti eretti e ramificati, raggiunge i 70 cm di altezza; ha un robusto apparato radicale rizomatoso e base lignificata. Le foglie sono lineari-lanceolate, le inferiori quasi sessili, le superiori prive di picciolo, opposte ai nodi, verde-glauco, carnosette. I fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze pendule su peduncoli flessuosi, hanno petali profondamente lobati. Il calice giallastro ha evidenti nervature violacee longitudinali è rigonfio e simile a un palloncino, permane dopo l'appassimento dei petali formando un involucro parziale o completo attorno alla capsula. I frutti sono capsule sferiche o ovoidali deiscenti in alto, contengono molti semi.
Iscriviti a:
Post (Atom)